Energia rinnovabile

Nonostante sia universalmente riconosciuta come la terra del sole, il mancato sfruttamento delle risorse rinnovabili naturali, è uno dei gap che la Sicilia si porta dietro rispetto ad altre regioni, classificandosi solo al quinto posto tra i produttori a livello nazionale, pur beneficiando di una radiazione solare superiore al 30% rispetto alla media europea. Ne consegue l’ennesimo ritardo nei confronti del resto d’Italia. Eppure questa condizione dovrebbe consentire alla Sicilia di raggiungere un ruolo determinante nella programmazione energetica sostenuta dall’Unione Europea nei prossimi anni.

Gli impianti più numerosi. La regione con il maggior numero di impianti, attualmente, è la Lombardia, con oltre 135.000 dispositivi, cui seguono Veneto con 124.000 ed Emilia Romagna con 91.000. L’isola, con i suoi 56.193 impianti si piazza solamente al sesto posto. Tra gli impianti più potenti, quelli pugliesi, in grado di superare i 2.000 MW, cui seguono ancora Lombardia e Veneto, mentre la Sicilia si piazza solo al quinto posto.

La produzione in crescita. Solo nel 2019, la produzione lorda di fotovoltaico in Italia è passata da 22.654 a 23.689 GWh, soprattutto grazie al contributo di alcune regioni che hanno incentivato la crescita. In cima alla graduatoria spicca, ancora una volta, la Puglia, con circa 3.621 GWh, seguita da Lombardia ed Emilia Romagna. Fuori dal podio il Veneto e la Sicilia, a pari merito con il Piemonte. Per quello che è da tutti riconosciuto come il potenziale dell’isola, il piazzamento rappresenta sicuramente una sconfitta.

Il workshop sulla transizione energetica di Salina. Durante l’incontro, tenutosi nel 2020, l’isola è stata individuata dalla Comunità Europea come isola minore per la sperimentazione sulla transizione europea, in un progetto che coinvolge l’Enel e il Dipartimento dell’Energia della Regione Siciliana, e che preferisce il metano liquefatto al petrolio, con l’utilizzo di auto a gasolio liquefatto e auto e tir con gas ricavato da materiale organico. Nel frattempo anche altre realtà appartenute all’industrializzazione precedente, come il petrolchimico di Gela, vanno riorganizzandosi con pannelli fotovoltaici mimetizzati nell’ambiente. L’obiettivo è quello di cogliere finalmente l’occasione fornita dall’UE, pronta a sostenere investimenti orientati sul risparmio energetico e sulla produzione di energia pulita.

Ciesse e l’energia solare. Noi di Ciesse guardiamo da sempre verso questa direzione del futuro, realizzando e gestendo impianti energetici che producono energia da fonti rinnovabili, in cui la potenza della natura si trasforma in energia pulita, rispettando il territorio e i suoi abitanti. E ci occupiamo di tutto noi, dal sopralluogo all’eventuale smaltimento degli impianti obsoleti, con l’obiettivo di fornire ai nostri clienti degli impianti consegnati “chiavi in mano”. Il Sole è un’opportunità in tutti i sensi. Non sprecarla!

Potrebbe interessarti anche:

  • Agrivoltaico verticale e qualità del paessagio, i dati della ricerca

  • Pubblicato il nuovo bando “Parco Agrisolare” destinato al Sud